sabato 26 marzo 2011

Sognatori sognati

Don Chisciotte e Ronzinante, dipinto di Honoré Daumier
"Parabola di Cervantes e Don Chisciotte
Stanco della sua terra di Spagna, un vecchio soldato del re cercò diversione nelle vaste geografie dell' Ariosto, in quella valle della luna ove alberga il tempo perduto nei sogni e nell' idolo d' oro di Maometto che rubò Montalbano. In mite burla di sé stesso, ideò un uomo credulo che, turbato dalla lettura di meraviglie, prese a cercare prodezze e incantamenti in luoghi prosaici che si chiamavano Il Toboso o Montiel.
Vinto dalla realtà, dalla Spagna, Don Chisciotte morì nel suo paese natale intorno al 1614. Poco tempo gli sopravvisse Miguel de Cervantes.
Per entrambi, per il sognatore e il sognato, tutta quella trama rappresentò l' opposizione di due mondi: il mondo irreale dei romanzi cavallereschi, il mondo quotidiano e comune del secolo XVII.
Non immaginarono che gli anni avrebbero finito col limare la discordia, non immaginarono che la Mancia e Montiel e la magra figura del cavaliere sarebbero stati, per il futuro, non meno poetici dei viaggi di Sinbad e delle vaste geografie dell' Ariosto.
Perché al principio della letteratura è il mito, e così alla fine."

(Jorge Luis Borges - Clinica Devoto, gennaio 1955)


D' altro canto, Borges non fa che avvertire una verità tenace ed inossidabile, magari malinconica, ma dolcemente umana: siamo tutti contemporaneamente sognatori e sognati.
La nostra più autentica condizione, quella a noi più confacente ed aderente, rimane quella fantastica.
La letteratura, le arte figurative, la religione, la politica, la filosofia, i valori ed i sentimenti, qualsiasi cosa riguardi strettamente l' umano ha natura fantastica, è sogno, o materialità dal sogno filtrata.
Questo ci rende commoventi e deliziosi.
Deliziosi.

2 commenti:

  1. non ho parole da aggiungere, rapito da questi suoni...

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  2. C'è in essi quel miracolo armonico che la Musica, sola, riesce a sintetizzare: non è sconsolato strazio, non è cupa morbosa meditazione, non è scolastica descrittività; pare riuscito viatico, malinconico e lieve, verso il pertugio dell' anima...

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