mercoledì 15 giugno 2011

L' eclisse

Sirio: "Suvvia, poche storie, non facciamola troppo lunga: lo sappiamo bene, no, che s' ha da morire, sarà mica una novità. Son già morti in miliardi, prima di noi. E allora? Il mondo non ha smesso un istante di continuare le sue insulse occupazioni, né se n' è manco avveduto. E ci mancherebbe soltanto che il grandioso respiro di matrigna Natura si turbasse per simili bazzecole.
Noi, nella roulette della vita, dobbiamo puntare sull' istante, se ci va di combinar qualcosa, se dobbiamo dire, se dobbiamo fare, anche perchè un imprevista virata di volo di libellula avrà la potenza necessaria a sconvolgere qualsiasi cosa che ritenessimo inossidabile e monolitica. L' istante, il presente è il solo punto vincente."

La di lei anima panica depressa: "Sono cresciuta sana e forte, così forte da trascinarmi appresso un fardello immenso di volti, parole, pensieri, memoria, tributi d' amore. Non ho gettato nulla, non ho dimenticato nessuno, ma ogni esperienza ed ogni persona hanno estromesso da me un po' di sogni, talvolta per farli propri senza usarmi neppure la cortesia di restituirli, od almeno riconoscerne la maternità. Loro sono voraci e sanno mentire, senz' avvedersene. E la menzogna è la sola cosa che mi disarmi, è il mio tallone d' Achille.
E mi spiace... mi spiace così tanto, ora che affogo nella tristezza, per il mare di notte, ed il cielo al crepuscolo; mi spiace per le vette vertiginose sferzate dal vento gelido, e per le dune del deserto; e per gli scogli, e le vegetazioni selvagge ed intricate; mi spiace perché ho scelto da me i miei cattivi maestri, le donne e gli uomini, ed ora non so più vibrare e confondermi e meravigliarmi alla loro vista, evocazione, immaginazione.
Fino a ieri sapevo vedere con l' acuto sguardo dell' aquila reale la bellezza della Vita, unitamente al suo orrore, ed entrambi gli aspetti erano necessari, ed io li amavo. Ma adesso... adesso ogni cosa mi fa male. Eppure, non è paura d' estinzione, no davvero: perché straziarsi nel pensiero di quando non saremo?  Ben lo disse l' epicureo antico: quando sei morto non puoi sapere d' esserlo, perché non sei più...
E' la vita che mi fa male. La vita e gli uomini, perché il mondo è davvero troppo ipocrita perché ci si possa sopravvivere e, quando riesce a non essere ipocrita -in uno sprazzo d' autenticità, sotto l' effetto di qualche suggestione inebriante-, beh, allora sa diventare scialbo e scipito."

Sirio: "Occupati dell' integrità delle tue, di scelte, e lascia stare i massimi sistemi, cialtrona di un' anima.
Chi ti ha convinta di vantare qualche credito verso chicchessia? Hai anche soltanto una vaghissima idea di quanto dolore vero soffochi il mondo? Sei cieca, pari a tutti coloro che giudichi con disprezzo. Sei superba, ed io non sarò mai abbastanza severa nel giudicarti.
Mi hai tediata, io più non ti sopporto, ed ora taci, meschina. Lascia che io guardi quest' eclisse di una luna stupefatta."

eclisse 15/6/2011 ad ore 23.28

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