lunedì 8 agosto 2011

Le due porte

"Tu mi domandi che cosa si possa fare di fronte a questa noia di vivere; la cosa migliore sarebbe, come dice Atenodoro, buttarsi negli affari e nella politica.
Vedi quanti passano la giornata all' aperto, per allenarsi e curare il proprio fisico; gli atleti, poi, dedicano la maggior parte del tempo a potenziare i muscoli, che è, del resto, il loro impegno principale; così, per noi, che ci prepariamo alle lotte della vita, la cosa di gran lunga maggiore è dedicarsi all' azione. Infatti, se si nutre il proposito di rendersi utili ai cittadini e all' umanità intera, chi si è dato anima e corpo all' azione, amministrando, secondo la propria capacità, le cose pubbliche e private, vi trova il mezzo per esercitarsi e perfezionarsi.
Tuttavia, prosegue Atenodoro, poiché fra tante ambizioni umane, a causa di calunniatori capaci di stravolgere quanto si fa di bene, l' onestà è sempre minacciata e i fallimenti sono destinati ad essere sempre più frequenti dei successi, è meglio ritirarsi da ogni impegno pubblico e sociale. Un animo grande trova modo di esprimere sé stesso anche nella vita privata, e se è vero che la furia aggressiva dei leoni e delle fiere è frenata dalle sbarre delle gabbie, questo non avviene per gli uomini, che compiono le azioni più grandi nella vita ritirata.
Si stia pure appartati, ma in modo tale che, ovunque ci si tenga nascosti, si possa continuare ad aiutare i singoli e la collettività con l' intelligenza, la parola, il consiglio. Allo Stato non sono utili solo quelli che presentano dei candidati, difendono gli accusati, discutono di pace o di guerra, ma anche quelli che educano i giovani; quelli che, in così grave mancanza di buoni insegnamenti, ispirano la virtù negli animi; quelli che cercano di fermare la corsa verso il denaro e il lusso o, almeno, la frenano; un simile uomo così facendo, anche se privato, rende un servizio di pubblica utilità.
Ritieni forse che il pretore che giudica le cause fra stranieri e cittadini, o il pretore urbano che pronuncia le sentenze emesse dall' assessore compiano opera più importante di chi insegna che cosa siano la giustizia, la pietà, la tolleranza, la forza d' animo, il disprezzo della morte, la conoscenza degli dei e quale grande bene e gratuito sia per gli uomini l' avere la coscienza in pace?
Se tu, quindi, dedicherai allo studio il tempo sottratto ai pubblici uffici, non avrai né trascurato né dimenticato il tuo dovere; è buon soldato non solo chi si batte in prima linea per difendere il fianco destro o sinisro, ma anche colui che fa la guardia alle porte e svolge un servizio di sorveglianza meno pericoloso, ma non meno utile, fa i suoi turni di guardia e presiede al deposito delle armi: questi compiti, anche se non comportano pericolo per la vita, rientrano tuttavia nel numero degli obblighi mlitari.
Se tornerai agli studi, eviterai la noia della vita, e non aspetterai la notte perchè la luce ti dà fastidio, né ti sentirai di peso a te stesso e inutile agli altri; molte persone ti diverranno amiche e saranno i migliori a venire da te. La virtù, per quanto nascosta, non rimane mai ignorata, ma si rende manifesta: chiunque ne sarà degno ne scoprirà le tracce.
Se tronchiamo ogni rapporto sociale e rifiutiamo il genere umano e viviamo ritirati solo in noi stessi, a questo isolamento, privo di ogni prospettiva, seguirà l' assenza di attività sociale. Ci daremo prima a costruire e poi ad abbattere edifici, ora a ricacciare indietro il mare e far deviare i corsi d'acqua, a dispetto delle leggi di natura, sprecando il tempo che la natura ci ha dato.
Il tempo: alcuni lo usano con parsimonia, altri con prodigalità; c' è che lo usa con coscienza e chi lo spreca del tutto, che è la cosa più turpe che esista. Spesso, un vecchio carico d' anni non ha altra prova per dimostrare di essere vissuto che contare i suoi anni."
(Seneca, La tranquillità dell' anima)

Dieci anni fa la lettura di Seneca m' infondeva forza. I suoi sono concetti semplici, solidi, ragionevoli, potenti. Non ho avuto mai alcun dubbio sul fatto d' essere una stoica, dall' impianto di valori piuttosto essenziale e monumentale , sostanzialmente impermeabile alle leccornie del mondo, che trovo massimamente noiose e dozzinali. I miei desideri non hanno mai avuto natura materiale, ma sono sempre stati, piuttosto, rifrazioni un po' poetiche di un' immaginazione tesa sostanzialmente ad ideali filantropici, in cui il massimo del piacere era rappresentato dalla sintonia con simili.
Beh, ora è diverso il mio modo di sentirmi.
Rimango "stoica" nell' accettazione dei casi della vita, delle bizze della fortuna, del mio destino genetico -che mi ha dotata della maledizione di una schiena che paga tutto lo scotto della conquista umana della stazione eretta-, e nella sostanziale indifferenza verso l' incertezza del mio futuro.
Ma alla forza pubblica della virtù non credo più. Io penso che la virtù sia stata estromessa dagli umani progetti e dalle umane considerazioni. Ritengo che non interessi più a nessuno, nel modo più assoluto, e che il suo stesso concetto sia sbiadito finanche nel linguaggio. Ciò è evidente nella politica come nei rapporti infraumani.

"Senza un avversario la virtù marcisce" , ed oggi l' avversario è aleatorio, subdolo, strisciante. Ciascuno di noi smentisce con i fatti ciò che sogna o che afferma di ritenere giusto e bello. Nel pubblico e nel privato.
Non c' è virtù senza integrità, e bisogna procedere per paradossi e negazioni cercando anche la più elementare delle verità.



Joseph Mallord William Turner
Castello di Dolbadern

Come quel tale che giunge davanti al palazzo, desideroso d' entrare, ma due sono le porte e soltanto una è quella giusta. Sono controllate da due guardiani: uno che dice sempre il vero ed uno che dice sempre il falso, ed è possibile porre una sola domanda. Ma come porla in modo tale che riveli la verità?


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