lunedì 2 aprile 2012

Tipi -6-

Per quanto io trovi talvolta  deprimenti le verità  e gli aforismi da osteria -e non certo per snobismo-, devo ammettere che alcune sono assolutamente inattaccabili: trattasi di estratti di umana saggezza allo stato puro, seppur grezzo.

"Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio" è la perla più lucente tra siffatte perle, perché, ove si sgombri il campo dal corollario di eventuali rare eccezioni, si tratta di una massima attinta direttamente dalle empiriche esperienze di tutti noi e puntualmente assoggettata a doloroso processo di decantazione.
Spesso l' amara consapevolezza, se reiterata oltre il limite di tolleranza, conduce al cinismo irreversibile.

Ne ho conosciuti molti e molti di individui inguaribilmente votati ormai alla chiusura cinica ritenendo violata la loro primigenia fiducia nei propri simili: sono... terrosi. secchi; quando ci accomiatiamo mi lasciano una sensazione di svuotamento, una sorta di assetamento spirituale, una desolata nostalgia di umori umani e liquida limpida stolta creduloneria estemporanea.
Costoro non sanno concedersi il ristoro del sogno, neppure nelle loro segrete stanze.
Com' è perfino comprensibile, hanno anche perduto capacità e voglia di impegnarsi nel tentativo di distinguere, di cercare verità, di empatizzare, e, soprattutto, offrirsi agli altri: sono autoreferenziali, conseguentemente, e terribilmente avari di parole e di slanci emotivi.

Talvolta  sono anche saggi, talaltra sapienti.

E forse ridono di me.
Che mi fido sempre, neanche fossi una fanciulla, ed ho attaccate alle pareti del cuore intere collezioni di cornici senza ritratti.

*

Stanotte  ho sognato uno di loro.
Mi posava baci delicati sul collo e sulle spalle, sorridendo. Mi procuravano una leggera divertita sensazione di piacevole pizzicore, tutta epidermica, come quando la mia terrierina mi fiuta con scrupolosa dovizia il volto.
Poi, quando mi ha baciato le labbra, la sua bocca era piena di sassi.

*




4 commenti:

  1. Dici bene, grezzo.
    Ho cercato e ritrovato su youtube questo video. È un poco ieratico, ma nel succo lo riterrei adatto alla circostanza.
    Facili e comodi cinismi a parte, fidarsi è sempre un bene. Fidarsi è apertura, accoglienza, offrire ospitalità all'altro.
    A quale livello di confidenza, fino addentro quali stanze della propria intimità concedergli il passo, questo lo decidono soltanto l'esperienza e la frequentazione.
    Ma il primo passo è fidarsi.
    Non fidarsi come atteggiamento di partenza, secondo me, sta a indicare sempre una rinuncia, un chiusura, un rifiuto. Una sconfitta a priori.
    Altra cosa è non esser sciocchi, non negare l'evidenza, e dall'esperienza saper scegliere di non sprecare la nostra fiducia con chi non la merita.
    "Fidarsi è bene, stando pronti a diffidare"
    Di fatto la fiducia incondizionata è sempre una scommessa, anche in quei casi nei quali il rating d'empatia emotiva è da tripla A, Amore, Amicizia, Affetto.
    Posso solo augurarti di approcciare sempre fidandoti, con l'ingenuità di una fanciulla. A diventare vecchia e malfidente sei sempre a tempo.
    I fanciulli hanno una mancanza di malizia che li porta a guardare gli altri per ciò che sono, sanno vedere oltre gli schermi del cinico pietrisco. E colgono l'essenza, che a volte è anche delicatezza mascherata da rozzezza.
    Ben tristi quelli che ridono e sparlano alle spalle di chi si fida. Di solito hanno la faccia come il loro interlocutore: il culo.
    Chi si fida magari va incontro a delle debacle. Chi non si fida parte sconfitto.
    La visione del video ha incensato questo commento di saggezza e sapienza (bleah!).
    Santa madonna, sono in odore di tipo 6!
    Mi fermo e ti auguro sogni con più slinguate da terrierina (che è poi terrina d'emozione) e nessun sasso manco uno ;)

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    1. Davvero delicato ed intenso il colloquio del video... e quanto sarebbe bello se si potesse, nel corso dell' infanzia, imbattersi in un Maestro siffatto...
      Eppure, vedi, certe cose stanno già dentro l' anima, per qualcuno, ostinatamente radicate, nonostante possano favorire un destino di sofferenza rispetto al quale nei periodi di maggior fragilità della propria esistenza si provano rabbia ed indignazione.

      P.S.: per un attimo, leggendo il tuo commiato, ho avuto timore d' aver perduto la bella compagnia dei tuoi neuroni. Poi ho avuto fiducia.
      :-)

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    2. eheheh ho fatto il pesce pirlone :oD
      Ma come mi ha detto ieri una cara amica leggendo il mio post "Non ci ho creduto nemmeno per mezzo secondo. Oramai in questi anni con tutte le tue pirlate mi hai resa una donna di ferro e scaltra, non mi fido più di qualunque roba dici."
      Mentre un'altra amica, che è una meravigliosa boccalona priva di cattiveria, c'è arrivata dopo qualche ora. Anche lei fa progressi, qualche anno fa mi avrebbe telefonato in lacrime per sapere il motivo della drammatica decisione.
      E io ci sguazzo come un porcellino nella pozza a creare mostri di diffidenza amichevole. Che se poi si fidano è perché non c'è proprio nulla di che diffidare. Ma di me? Ma ti pare?!?! Ma m'hai visto bene in faccia?!?!
      Ciao :o)

      ps: sì, penso proprio siano seminate nell'anima prima ancora che gettiamo fuori il vagito della prima fogliolina. Ci si nasce condannati. O privilegiati. Comunque predestinati.

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    3. In effetti no. Veramente no: mai visto in faccia e senza cappellaccio. Cosa difficile, certamente, ma, stante il saggio-manuale "Perché mentiamo con gli occhi e ci vergognamo con i piedi" - letto anni fa con qualche piacere-, la cosa mi aiuterebbe a scrutare le tue verità.
      Ma si dà il caso che io sia persona rispettosissima delle esigenze d' anonimato altrui, e così, di nuovo, mi fido.

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